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Fattori di rischio, complicazioni e prevenzione nella lussazione della spalla

La lussazione della spalla è un evento particolarmente presente in età giovanile essendo molte le attività sportive che comportano questo tipo di rischio. Ne è più colpita la popolazione maschile rispetto a quella femminile, per via dei molti sport agonistici, e dei possibili traumi possibili. Nella popolazione adulta, sia maschile che femminile, il rischio è rappresentato da cadute, incidenti vari, traumi stradali o del lavoro.

Complicazioni

Una spalla lussata può comportare alcune complicazioni:

  • con la lussazione si possono produrre danni, lesioni o lacerazioni a tendini, muscoli e legamenti, che concorrono al funzionamento dell’articolazione.
  • Danni e lesioni ai nervi o ai vasi sanguigni dell’articolazione.
  • Un assetto non sufficientemente stabile della spalla, specialmente nei casi di una grave lussazione o di una o più recidive.
  • Dover ricorrere, nei casi di danni gravi conseguenti alla lussazione, ad un intervento chirurgico riparativo.

Prevenzione

Per prevenire un evento come la lussazione della spalla si può solo fare ricorso a comportamenti più attenti che a specifiche regole cliniche. Per esempio:

  • prestare attenzione all’ambiente attorno per evitare cadute rovinose, come quando si scendono delle scale strette ripide, o se si percorre un tratto di strada bagnato o ghiacciato.
  • ne attività sportive premunirsi di abiti o attrezzature che difendano le parti del corpo esposte a possibili incidenti, soprattutto negli sport agonistici.
  • praticare costantemente degli esercizi ginnici che aiutino a mantenere una struttura muscolare rafforzata e in grado di attutire colpi o movimenti impropri e proteggere le articolazioni più esposte.
  • se si è già incorsi in una slogatura o in una lussazione della spalla, prevenire le possibili recidive praticando gli esercizi specifici del programma di riabilitazione consigliato dal fisioterapista per il recupero e il rafforzamento della struttura articolare.

Le recidive nella spalla lussata

La lussazione della spalla, in quanto evento traumatico che provoca la fuoriuscita di un osso dalla sua struttura articolare, è sicuramente riducibile con una manovra medica che ripristina la parte infortunata, ma da quel momento in poi occorre seguire un successivo trattamento che poi determinerà o meno la guarigione della spalla e la ripresa delle sue funzioni.

Esercizi di riabilitazione diretti a ripristinare i movimenti, ma anche a rafforzare e consolidare l’articolazione, unitamente ad un monitoraggio clinico basato su indagini di controllo sullo stato post-traumatico della spalla e un costante trattamento terapeutico potranno mettere al riparo la parte dal rischio delle recidive.
Può infatti accadere che la spalla esca nuovamente dalla propria sede, anche a distanza di tempo dal primo evento traumatico, dando luogo a una nuova lussazione.

Le recidive possono riguardare statisticamente circa la metà dei casi di lussazione, in dipendenza al tipo di trauma e ai danni provocati all’articolazione dal primo fatto traumatico.
Nei casi in cui  l’episodio si ripeta, dopo una prima lussazione, questo può indicare che la spalla non ha ancora raggiunto un livello di stabilità, pur avendo praticato un adeguato programma riabilitativo.
In questi casi sarebbero da evitare gli sport che richiedono l’impiego delle braccia a livelli superiore a quello delle spalle e della testa.

In genere ai pazienti che hanno già subito delle recidive può essere consigliato un intervento chirurgico, che non dovrebbe essere troppo procrastinato per evitare che la struttura articolari si danneggi ulteriormente.
Ai pazienti ai quali è stato riscontrato un danno dei legamenti e della struttura capsulare, ma che hanno subito solo una o due recidive, può essere consigliato un intervento in artroscopia per la riparazione e stabilizzazione della spalla.
Ai pazienti che hanno invece già subito molte recidive ed anche una condizione di maggiori danni dei legamenti, dei tessuti e muscoli attorno all’articolazione può essere consigliato un intervento chirurgico non artroscopico, come nei casi di pazienti/atleti con un tipo di spalla meno stabile per via di particolari attività sportive da “lanciatori o tiratori”, dove l’uso continuato e le continue sollecitazioni alla spalla concorrono a d una minore tenuta della struttura articolare.
In questi casi occorre indagare attentamente sulle reali condizioni della spalla, ed intervenire con il tipo di trattamento più indicato per riportarla alla sua stabilità, con un adeguato programma riabilitativo, non escludendo la necessità di rendere il paziente consapevole della sua condizione rispetto allo stile di vita necessario alla guarigione della spalla, incluso la scelta dell’attività sportiva più indicata.

Discipline sportive e rischio di lussazione della spalla

L’articolazione della spalla è un meccanismo in grado di assicurare movimenti in più direzioni, una rotazione completa della stessa per le tante attività fisiche, per la vita quotidiana e per lo sport.
Ma proprio per la versatilità della struttura in escursione e mobilità la spalla presenta anche un aspetto di fragilità, essendo esposta ad un continuo rischio di subire traumi o di lussarsi, come succede continuamente nel mondo dello sport.
Se confrontata con altri tipi di lesione che accadono agli atleti nelle diverse discipline sportive la lussazione della spalla sicuramente non rappresenta il tipo di lesione più grave, ma è una problematica che potrebbe ripresentarsi anche più volte se non viene adeguatamente trattata sin dal primo evento.

Negli sport di contatto e soprattutto negli atleti più giovani la lussazione della spalla può avvenire per via di traumi che possono causare la lacerazione dei tessuti attorno all’alveolo, episodio che potrebbe anche richiedere un intervento chirurgico che stabilizzi la spalla per una totale guarigione, ed anche in considerazione della continuità futura della disciplina sportiva.
Se la spalla si presenta come instabile allora non si può considerare perfettamente guarita.

La gran parte delle lussazioni sono di origine traumatica vedono la dislocazione della spalla verso la parte anteriore, come quando un braccio allungato subisce il contrasto di una forza eccessiva, come accade in alcuni sport o negli esiti di una caduta.
Il primo intervento quando ci si trova una spalla lussata è quello di rimettere l’articolazione nella sua sede, intervento definito “riduzione” e successivo allineamento.
Va poi praticato un esame radiografico o di risonanza magnetica per individuare la lesione, la sua localizzazione per poterne poi valutare l’entità ed eventualmente la necessità o meno di intervenire chirurgicamente.
Solitamente, quando non si presenta la necessità di un intervento chirurgico, la lussazione della spalla richiede la riduzione della lussazione, il giusto riposizionamento dell’articolazione ed infine una imbracatura che tenga ferma e protetta la spalla, mentre viene definito un programma di riabilitazione per riabituare l’articolazione alle sue funzioni e rafforzare la muscolatura intorno.
Quando si tratta di una lussazione con intervento chirurgico ci possono volere alcuni mesi per un recupero dell’atleta e la ripresa dell’attività sportiva.

Negli sport agonistici che prevedono situazione di contatto e impatto tra gli atleti l’incidente è sempre possibile, per cui occorre che i gareggianti siano consapevoli dei possibili rischi e in grado di poterli prevenire il più possibile, tenendosi forti ed efficienti dal punto di vista muscolare.
Il rischio di lussazione della spalla è maggiore tra i giovani atleti rispetto ai meno giovani, ed anche la possibilità che le lussazioni possano ripetersi in futuro, mettendo anche a rischio la carriera sportiva dello sportivo.

Poiché la lussazione della spalla è un evento che potrebbe determinare un indebolimento dell’articolazione rispetto a future sollecitazioni nella svolgimento dell’attività sportiva, e dal momento che ogni lussazione può comportare differenti conseguenze all’atleta, occorre valutare caso per caso le condizioni dell’articolazione rispetto ad una ripresa degli allenamenti e delle gare, mettendo in conto il rischio di peggioramento della spalla con possibilità di dolore o disabilità per l’atleta.
Nello sport per la spalla non può bastare da solo il trattamento, l’imbiancamento con un tutore e la successiva riabilitazione, ma occorrerà mettere l’atleta al riparo da future conseguenze.

Le discipline sportive con maggiore casistica di spalle dislocate

Alcune discipline sportive sono particolarmente rischiose per i traumi che possono capitare agli atleti nel corso della gara agonistica. Tra i vari sport:

  • calcio: lo scontro fisico tra avversari in gara e la forza sviluppata dalla velocità, il tentare di trattenere la palla con forti estensioni degli arti, la faciltà di inciampo e di caduta sul terreno sono tutti fattori di rischio per la dislocazione della spalla.
  • Pallavolo: elevazioni sulla rete e possibili cadute su altri giocatori; allungamenti eccessivi della spalla per prendere la palla o per dare forza ad una schiacciata.
  • Sci: scivolamenti non prevedibili con cadute rovinose ad alta velocità con possibilità di impattare il fondo con la spalla – il pericolo incontrollabile del ghiaccio in pista.
  • Rugby: scontri violenti tra avversari con la formazione di grovigli di corpi in caduta incontrollata, possibili lussazioni provocate dal peso e dalla torsione dei corpi.
  • Arrampicata su roccia: il peso del corpo affidato al braccio e alla spalla collegata. Strappi per afferrare un appiglio per pericolo di caduta sulle rocce.
  • Ginnastica: quando tutto il peso del corpo è affidato alle mani , alle braccia e alle spalle sotto sforzo. Talvolta un errore nell’esercizio può provocare un movimento improprio e una conseguente lussazione della spalla.

Nelle diverse discipline sportive, oltre l’allenamento, la forza atletica e la strategia di gara deve poter essere presente la conoscenza del proprio corpo, i limiti di stress delle articolazioni, e tutti i possibili in campo.

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